Archive for March, 2013

Il buono
March 29, 2013

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Regali di due amiche non vegane che però si sono cimentate nella cucina cruelty Free e sono state bravissime. Forse ho mangiato cose più gustose ma mai più BUONE!

La dieta equilibrata
March 28, 2013

Non esiste.

Potrei anche chiudere il post e andare a mangiare.

Caro vegano, ti diranno che la tua dieta non è equilibrata, lo faranno e a farlo sarà chiunque… e per chiunque intendo pure gente in evidente sovrappeso, gente che ha avuto problemi di salute abbastanza gravi, ipertesi, quelli che il secondo è sempre carne o pesce sette giorni a settimana pranzo e cena, insomma… veri esperti. Quando lo dicono a me, trattengo a stento quel sorriso supponente che tanto infastidisce gli onnivori.

Io penso che mangiare vegano sia salutare, più salutare che mangiare carne e prodotti caseari e di sicuro è più etico e più ecologico e soprattutto penso che nessuno può suggerirci cosa mangiare se non la natura. Non siamo fatti per bere latte dopo lo svezzamento e questo è tutto, anzi no, il latte che producono gli animali è per i loro cuccioli o, al massimo per altri cuccioli… e questo è tutto o forse no, essere vegano ti spinge a cercare alimenti alternativi, che appartengono ad altre culture, oppure che generalmente non vengono considerati alimenti convenzionali e questo è davvero tutto. Anzi no, ci sono le malattie cardiovascolari, provocate dai grassi di origine animale… dai, adesso diciamo che è tutto.

No, diremo che “è tutto” quando riusciremo a capire che oggi possiamo permetterci di essere un popolo civile che rispetta il mondo e che fa dell’etica uno degli alimenti principali della propria dieta quotidiana.

 

Vegan non è pallore e verdurine, vegan è colore e fantasia, essere vegan è trovare una chiave diversa per aprire una porta nella mente sempre chiusa

Io ho una cena di lavoro stasera… e si, sto in ferie ma il lavoro da assessore non mi molla. Buona serata e serenità.

angel

elogio della pigrizia
March 27, 2013

godo

Caro blog, sto in ferie ed esulto.

Non è esattamente la primavera che avrei sperato e non sono esattamente le ferie che avrei sognato ma “chi si accontenta gode”.

Tra l’altro poche cose al mondo mi piacciono quanto l’ozio.

Quel ciondolare svogliato dal divano al letto e ritorno passando dalla libreria, con uno spuntino goloso in cucina e in perfetta, rigorosa solitudine.

Il festival della trasandatezza, del fancazzismo, del lassismo, dell’inoperosità cronica. Che bello.

E può durare per giorni, che io sappia può durare per sempre…

Ho la zuppa di orzo perlato sul fuoco… provvedere al mio sostentamento è (quasi) l’unico impegno che ho per i prossimi giorni… che meraviglia.

 

il mito (dell’uomo) della caverna
March 26, 2013

 

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Allora, parliamo di Platone. No, solo due minuti, niente di pesante e poi, guarda caso, Platone era vegetariano.

Insomma lui ha immaginato degli uomini, prigionieri in una caverna buia sin dall’infanzia, obbligati a rivolgere lo sguardo verso le pareti.

Alle loro spalle brucia un fuoco e qualcuno produce, sulle pareti della caverna visibili ai prigionieri, delle ombre dalle forme animali delle più svariate dimensioni. 

Trascorso un periodo di tempo, se uno di loro venisse liberato all’improvviso, innanzitutto rimarrebbe abbagliato dalla luce del sole, poi rifiuterebbe di credere che quella sia davvero la realtà, credendo in fatti che la realtà non sia che quella delle ombre che conosce, in fine, una volta convinto tornerebbe alla caverna per cercare di liberare gli altri uomini ma non verrebbe creduto, ormai “diverso”, rischierebbe persino di venire ucciso.

Insomma, questo è in sostanza il mito della Caverna e, secondo me, è esattamente il modo in cui si vive, soprattutto oggi.

Il nostro modello comportamentale è arcaico, rimasto tale per secoli nonostante le conquiste tecnologiche, scientifiche e persino filosofiche. Però niente, ci adagiamo su schemi conosciuti e ci aggrappiamo a quelli perché ci sembrano i più sicuri.

Siamo una società arcaica piena di gadget (Anche il sistema democratico, ad esempio, è un gadget e c’è chi lo usa bene e chi no). Per il resto viviamo in maniera sostanzialmente triviale.

Ci pensavo poco fa, scorrendo il mio facebook sul cellulare. Sono incappata in una foto di ragazzi che conosco, fieri a tavola di fronte a un enorme vassoio di carne.

Triviale la scena, triviale il messaggio: ‘Guarda come siamo maschi, come siamo forti, che bel pieno di energia’.

Peccato che 1) quell’animale non se l’erano di sicuro procurato cacciando, 2) molto probabilmente non l’avevano nemmeno ucciso e 3) no, la carne non da tutta questa energia.

Sei vegan? ok, una ragazza può anche essere, noi siamo sensibili e poi c’è la sindrome premestruale, ma gli uomini no… è roba da frocetti.

Insomma la gente la mattina quando esce si infila la giacca, prende le chiavi della macchina e non dimentica mai di portare con se la propria clava immaginaria.

Ha ragione Platone, ci siamo infilati in una caverna e abbiamo una paura fottuta del sole.

 

originali tutti uguali
March 25, 2013

be original

Caro blog, giornata uggiosa, stimola le riflessioni.

Sai, io faccio molta vita da social network e ho notato che i link che vanno per la maggiore, oltre a quelli sull’amore o quelli sulle discussioni politiche (entrambi a volte pieni di luoghi comuni) sono quelli sulla realizzazione personale che puntano tutti in un’unica direzione: distinguiti, sii originale, sii differente, non seguire la massa.

Ma cosa vorrà dire? Chi condivide quei link in cosa crede di essere diverso dagli altri? Cosa fa o dice di diverso da ciò che fa o dice la massa?

No, perché ci vuole davvero poco a considerarsi diverso, fino a prova contraria ognuno ha delle peculiarità che lo rendono unico ma chi è che se la sente davvero di mettere in crisi lo status quo? chi è che si prende la responsabilità di allontanarsi, anche solo un po’, dal modus operandi comune?

Tutti a criticare le lobby di potere ma chi è che le combatte? Siamo contro l’industria farmaceutica e le multinazionali, per esempio,  ma chi le boicotta?

La verità è che ci piace essere tutti uguali perché mal comune mezzo gaudio, perché l’unione fa la forza, perché chi sta da solo rischia di più e tutti quei link sulla esaltazione della differenza, sull’essere unici, sono pacche sulle spalle che ci diamo l’un l’altro perdonandoci di non essere sempre abbastanza uniformi, per dirci che infondo non siamo stati una macchia, ma uno sprazzo di colore, però nessuno, ripeto, nessuno, vuole essere un puntino a margine del quadro.

Ieri ho visto un film che parlava di una famiglia appena trasferitasi in una nuova città, perfetti tutti: marito aitante, golfista, moglie bella, meravigliosa padrona di casa, figli popolari, corteggiati da tutti ma non si trattava che di una famiglia fittizia, creata ad arte per fare mercato subliminale. Lei indossando abiti, cosmetici, scarpe e profumi faceva in modo che le sue amiche desiderassero quei prodotti, lui faceva lo stesso con capi sportivi, machine e mazze da golf e i figli con abiti e gli accessori tecnologici. Ecco, ho pensato che è proprio così che funziona: noi vogliamo quello che hanno gli altri. Come diceva Anthony Hopkins nei panni del dottor Hannibal Lecter a Jodie Foster nel silenzio degli innocenti, la gente desidera quello che vede.

Non si tratta solo di beni materiali, ma si tratta di stile di vita, di modelli comportamentali già sperimentati e apparentemente vincenti perché tutti vogliamo essere accettati e la verità è che appena arriva qualcuno che davvero è diverso, che davvero ha scelto una strada alternativa, lo isoliamo, lo respingiamo, lo cataloghiamo come elemento di disturbo, il pezzo in più in un ingranaggio apparentemente funzionante.

Da quando ho fatto la mia scelta vegana sento di essere diversa davvero. Sento che tutti quei link sull’essere originali e unici me li potrei permettere, sento di andare in una direzione diversa dalla massa ma sto bene. Si, sono un’isola, sono un pezzo in più nell’ingranaggio ma funziono anche così e non è detto che non lasci un segno, uno spunto, un pezzo di strada già compiuto per qualcun altro che voglia unirsi a me.

sdraiata sul sentiero assolato
March 24, 2013

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Certe volte sembra tutto semplice, tutto bello, tutto al suo posto.

Altre volte invece è tutto un gran casino.

Da due notti mi sveglio con il batticuore in preda a sogni davvero angosciosi.

Perché?

I miei sogni, quelli che faccio ad occhi aperti e che ogni tanto tiro fuori dal cassetto sono troppo grandi.

Oppure il mondo reale è troppo piccolo e, ecco, “angusto”.

Oppure è Kundalini che si è svegliata e bussa alle pareti del mio corpo sottile per dirmi che ho ancora tanta strada da fare.

Però è primavera, ho voglia di calore, ho voglia di scrollare via ogni residuo di inverno e di ritrovare il mio sentiero assolato.

 

 

SOLE, YOGA, FIORI E PACE e…. basta
March 23, 2013

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vita di una vegana golosa
March 22, 2013

Siccome non lavoro nemmeno oggi (toccherà recuperare la settimana prossima temo), bisserò la colazione di ieri: banane al burro di arachidi ricoperte di cioccolato fondente e granella di nocciole. Non c’è bisogno di spiegare come si fanno… è talmente evidente. Bisogna solo darci dentro a divorarle una volta che il cioccolato si è solidificato e garantisco che sono goduriose come pochi dolci mangiati nella vita e, io si che sono golosa.

banane

Effettivamente ogni volta che ricordo tutte quelle cose che da vegetariana mi facevano impazzire, quindi le creme, le torte e il resto, penso alle banane ricoperte di cioccolato  e mi rendo conto di avere tutto ciò che mi serve!

Sapete, a volte nella vita non basta avere una forte motivazione per raggiungere un obbiettivo o seguire una strada, serve un aiutino, una parola di conforto, un abbraccio, una pacca sulla spalla. Ecco, le banane al cioccolato sono la pacca sulla spalla, l’abbraccio, la parola di conforto, l’aiutino goloso nella mia vita vegana. Insieme al burro di arachidi, è chiaro.

Questo ed altri peccatucci ieri mi sono costati 2 ore di corsa. Oggi espierò con 1 ora di yoga e una di zumba.

BUONA PRIMAVERA
March 21, 2013

Sono un po’ pentita dell’articolo di ieri. Non che voglia ritrattare i concetti, non posso ma, ecco, il tono non va bene. 

Sembra che io ce l’abbia con chi non è vegan, c’è un vago sentore recriminatorio e, anche se sul finale ho spiegato meglio il senso di ciò che penso, do l’impressione di essere “arrabbiata” e invece non lo sono.

Come mi sento allora? cos’è che mi ha spinto a scrivere qui e a fare questa specie di “psicanalisi vegana”?

Mi sento:

frustrata: un po’. del tipo che pensa che tristezza: “vuoi una pioggia di like su facebook? Sfotti un vegano, postagli una bistecca sulla bacheca e scrivi qualsiasi cosa stupida tipo: “mmmmm che buona” e aspettati di diventare un SocialDio.

incredula, basita, e “ma come è possibile??“: quando mi dicono cose del genere: “voi avete scelto di non mangiare derivati animali sulla base di alcune informazioni, noi sulla base delle stesse informazioni abbiamo deciso di continuare a mangiarne”

insoddisfatta: molti sostengono il veganismo “raw” che si basa sul consumo di prodotti di stagione, freschi, non processati. Io amo questo mondo, aspiro a questo mondo ma sono una detestabile consumista per il momento e vorrei essere in America dove in un qualsiasi supermarket potrei avere a disposizione centinaia di prodotti vegan, proteici e gustosi che mi impedirebbero di rimpiangere, per esempio, il sapore di una strepitosa torta al cioccolato con un chilo di panna sopra.  Semplicemente ci sono posti, nel mondo, dove essere vegan è più semplice.

E mi sento fiera: e anche se ci sono posti nel mondo in cui essere vegan è più facile, esserlo è fantastico ovunque.

Che ci crediate o no, essere vegan ti fa sentire in pace con il mondo perché sai che il dolore non è il tuo nutrimento, che non stai scendendo a compromessi con una porzione di umanità, che non sacrificherai nessuno in nome della tua sazietà, che sei parte di un insieme pacifico, che la nonviolenza non è solo possibile ma anche facilmente accessibile.

Ecco, se scrivo è perché mi piace condividere ed è dura non poter condividere con tutti una sensazione così bella.

Onnivori, pace!!!

Oggi non lavoro, è la prima giornata di primavera e lo è anche di fatto. Il sole risplende nel cielo blu, gli alberi sono in fiore… mi sono preparata una colazione dolce e nutriente da mangiare dopo questo articolo e prima di cominciare i miei esercizi e di andare in comune a fare il mio dovere di assessore. Buona mattinata, buona giornata, buona primavera…

 

 

 

l’umiltà
March 20, 2013

copernico

Ti dicono spesso: “sai, va bene tutto ma quest’aria superiore che avete voi vegani proprio no”.

Ora, provate a immaginare Copernico quando scoprì il sistema eliostatico e se ne andava in giro a dirlo agli altri. Non so se avesse una faccia umile o meno, probabilmente era entusiasta e allo stesso tempo consapevole di dire cose mai sentite prima e forse era anche basito dal fatto che gli altri non volessero credergli.

Anche noi ci sentiamo come chi ha scoperto qualcosa di importante e prezioso ma, nonostante ciò, non viene ascoltato.

Il problema, io credo,  non è tanto come ci sentiamo noi vegani rispetto a voi onnivori, il problema vero è come vi sentite voi rispetto a noi.

In fondo siamo noi che arriviamo e mescoliamo le carte in tavola, le vostre carte e questa cosa può andarvi bene oppure no. Nella maggior parte dei casi non vi sta bene. Le cercate tutte per dirci che non va bene: la natura, la salute, la preistoria, i cacciatori raccoglitori, i canini, le proteine, si vive una volta sola… e quando noi vi rispondiamo punto per punto allora ecco, non siamo umili.

Non ci sentiamo superiori a voi. La verità è che non vogliamo mangiare gli animali e non vogliamo farli soffrire perché non ci sentiamo superiori nemmeno a loro.

Azzardo una domanda: Potrebbe essere  che siate voi a sentirvi un po’ inferiori talvolta? Alla fine della fiera noi abbiamo fatto una scelta, è evidente, ma voi, siete sicuri di aver scelto? Noi andiamo in giro a dire di avere la coscienza pulita e voi, consapevoli di non poter fare altrettanto, state lì a ripetervi che la nostra è solo supponenza.

Il mio pensiero è che, si, un po’ di supponenza possiamo anche permettercela. In fondo ci siamo complicati la vita e la nostra è una lotta per il bene del pianeta e dei più deboli. Certo, non è eroismo ma è attivismo quotidiano mentre voi continuate a parlare della fame nel mondo senza proporre soluzioni concrete o che vi coinvolgano in prima persona, alla faccia della FAO che, persino lei, ha cominciato a parlare di cose serie.

Detto questo, ammetto di comprendere le ragioni degli onnivori: probabilmente se ne sa ancora troppo poco per fidarsi e sulla salute le persone non vogliono rischiare.

Consiglio solo tanta tanta ricerca, perché noi vegani non solo vogliamo vivere, ma vogliamo anche vivere bene e se abbiamo fatto questa scelta, abbiamo cercato risposte scientifiche, affidabili e DISINTERESSATE.

E’ vero, i prodotti di origine animale sono buoni: soprattutto latte e uova sono per me ricordi dolcissimi e capisco quanto sia complicato decidere un giorno di fare a meno di quelle che sono tra le poche cose nella vita a dare un po’ di felicità.

La vita sociale rischia di essere compromessa, ecco, è pasquetta tra un po’… vuoi che non partecipi a una braciolata con gli amici? Come faccio a distaccarmi da questa cultura, dagli odori, i sapori, i gesti rituali a cui sono abituato da una vita?

Ecco, ditemi questo onnivori e sarò con voi, con umiltà, (anche perché onnivora lo sono stata per praticamente 30 anni ) ma non buttatela in caciara please!