originali tutti uguali
March 25, 2013

be original

Caro blog, giornata uggiosa, stimola le riflessioni.

Sai, io faccio molta vita da social network e ho notato che i link che vanno per la maggiore, oltre a quelli sull’amore o quelli sulle discussioni politiche (entrambi a volte pieni di luoghi comuni) sono quelli sulla realizzazione personale che puntano tutti in un’unica direzione: distinguiti, sii originale, sii differente, non seguire la massa.

Ma cosa vorrà dire? Chi condivide quei link in cosa crede di essere diverso dagli altri? Cosa fa o dice di diverso da ciò che fa o dice la massa?

No, perché ci vuole davvero poco a considerarsi diverso, fino a prova contraria ognuno ha delle peculiarità che lo rendono unico ma chi è che se la sente davvero di mettere in crisi lo status quo? chi è che si prende la responsabilità di allontanarsi, anche solo un po’, dal modus operandi comune?

Tutti a criticare le lobby di potere ma chi è che le combatte? Siamo contro l’industria farmaceutica e le multinazionali, per esempio,  ma chi le boicotta?

La verità è che ci piace essere tutti uguali perché mal comune mezzo gaudio, perché l’unione fa la forza, perché chi sta da solo rischia di più e tutti quei link sulla esaltazione della differenza, sull’essere unici, sono pacche sulle spalle che ci diamo l’un l’altro perdonandoci di non essere sempre abbastanza uniformi, per dirci che infondo non siamo stati una macchia, ma uno sprazzo di colore, però nessuno, ripeto, nessuno, vuole essere un puntino a margine del quadro.

Ieri ho visto un film che parlava di una famiglia appena trasferitasi in una nuova città, perfetti tutti: marito aitante, golfista, moglie bella, meravigliosa padrona di casa, figli popolari, corteggiati da tutti ma non si trattava che di una famiglia fittizia, creata ad arte per fare mercato subliminale. Lei indossando abiti, cosmetici, scarpe e profumi faceva in modo che le sue amiche desiderassero quei prodotti, lui faceva lo stesso con capi sportivi, machine e mazze da golf e i figli con abiti e gli accessori tecnologici. Ecco, ho pensato che è proprio così che funziona: noi vogliamo quello che hanno gli altri. Come diceva Anthony Hopkins nei panni del dottor Hannibal Lecter a Jodie Foster nel silenzio degli innocenti, la gente desidera quello che vede.

Non si tratta solo di beni materiali, ma si tratta di stile di vita, di modelli comportamentali già sperimentati e apparentemente vincenti perché tutti vogliamo essere accettati e la verità è che appena arriva qualcuno che davvero è diverso, che davvero ha scelto una strada alternativa, lo isoliamo, lo respingiamo, lo cataloghiamo come elemento di disturbo, il pezzo in più in un ingranaggio apparentemente funzionante.

Da quando ho fatto la mia scelta vegana sento di essere diversa davvero. Sento che tutti quei link sull’essere originali e unici me li potrei permettere, sento di andare in una direzione diversa dalla massa ma sto bene. Si, sono un’isola, sono un pezzo in più nell’ingranaggio ma funziono anche così e non è detto che non lasci un segno, uno spunto, un pezzo di strada già compiuto per qualcun altro che voglia unirsi a me.