Archive for April, 2013

Santiago de Compostela, ricordando… sognando
April 30, 2013

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Come ho già detto, cerco di tenermi attiva fisicamente.

Lo faccio per non ingrassare, per non invecchiare e per non alimentare la mia pigrizia genetica.

Corro, vado in palestra ma soprattutto cammino.

Il cammino…

Era il 2008, un’estate calda, anzi bollente e io, dopo aver sistemato nello zaino 3 magliette, due felpe, un pantaloncino, un paio di leggins sotto il ginocchio, una tuta lunga, tre paia di calzini, tre top, un asciugamani piccolo, un flacone di crema idratante, una saponetta di marsiglia, un paio di ciabatte, il sacco a pelo e “i tre moschettieri” di Dumas e nient’altro per un totale di otto chili, partivo alla volta di Saint Jean Pied de Port per cominciare il mio Cammino di Santiago.

800 Km a piedi dalla Francia, passando per i Pirenei, attraverso le regioni della Navarra, Rjoca, Castiglia Leon e Galizia.

qui e qui e qui e in giro per l’altro mio blog racconto le sensazioni vissute durante il cammino nell’agosto del 2008 che è stata e rimane la mia avventura in solitaria più bella.

Allora ero ancora vegetariana e sto segretamente (ormai non più, evidentemente) sognando di ripetere l’esperienza da vegana…

Si tratta di una prova fisica piuttosto impegnativa, persino estrema se portata a termine come ho fatto io in 24 giorni, quindi con una media di più di 30 km al giorno…

E pensando, pensando, pensando… Cammino, ti ho sognato anche stanotte

cammino

rivelazioni
April 29, 2013

tre

Rivelazione è il termine col quale si indica la manifestazione divina. Una presenza che c’è, ma che resta invisibile e che all’improvviso, per diverse ragioni, possiamo finalmente vedere.

Se siamo abbastanza fortunati e se non smettiamo di aspettarcelo, tutti noi potremo avere la sensazione, più volte, di essere stati testimoni di una rivelazione.

No, non ho mai visto Dio, non mi ha mai parlato e ad oggi non so ancora definire la mia fede ma posso dire che ogni volta che, vivendo giorno per giorno, ho scoperto di avere una ragione per vivere e amare la vita o mi sono sentita fiera per le mie azioni, mi sono sentita illuminata.

Smettere di mangiare esseri viventi, essere consapevole di agire in favore dei più deboli, sapere di contribuire alla riduzione del dolore, dell’inquinamento, aver capito di poter risalire la corrente nonostante tutto e tutti è stato così: illuminante.

Se un Dio esiste e se esulta e sorride ogni volta che agiamo con amore, Dio mi da una pacca sulla spalla ogni volta che scelgo di non essere egoista, ogni volta che decido, consapevolmente, di fare o non fare.

Io ho una rivelazione ogni volta che ascolto le mie intenzioni, i miei desideri, il mio istinto e prendo una decisione.

La rivelazione avviene quando agiamo con armonia interiore, quando all’improvviso apriamo l’anima e vediamo tutto ciò che c’è, che c’è sempre stato ma che lasciamo al buio per la maggior parte del tempo. In sostanza, credo, ma questa è una mia piccola convinzione, che Dio sia dentro di noi, che abiti nella nostra cantina polverosa e che ami tutte quelle volte che gli apriamo le finestre per prendere aria.

Leggerezza
April 29, 2013

finestrino

A volte, lo so, sono troppo insistente e magari inopportuna.

Come ieri sera a cena quando mia cugina, incinta all’ultimo mese di gravidanza si ingozzava di gelato ed io le ricordavo che quel latte, usato per il suo gelato, era destinato a un cucciolo e che avrebbe dovuto immaginare se stessa privata di sua figlia subito dopo il parto.

Lei ha continuato a mangiare e ha fatto anche il bis, quindi immagino di non essere stata poi troppo cruenta e nemmeno tanto convincente.

Ho capito comunque che non è con le tiritere che si ottengono risultati ma con indizi, discreti, lasciati in giro in maniera quasi distratta.

Bisogna lasciare che le persone scoprano da sole quanto qualcosa sia vero e importante, bisogna che si prendano del tempo per capire, per ragionarci e per decidere che devono andare in una direzione piuttosto che in un’altra.

Se hai vissuto sempre al buio e  un giorno ti raccontano il sole, tu non solo non riuscirai ad immaginartelo ma non crederai nemmeno che esista… (ho già parlato qui  del Mito della Caverna) e do per scontato che il sole sia una splendida metafora dell’essere vegan 🙂

Così non resta che sorridere e vivere bene e applicare ad ogni cosa, comprese quelle molto importanti, una regola di leggerezza e di luminosità.

 

shake your body
April 27, 2013

run

 

Ho parlato spesso di quanto mi piaccia e mi affascini praticare lo yoga ma, nonostante la mia pigrizia atavica io cerco di muovermi il più possibile e allenarmi in altri sport quotidianamente anche perché essere vegan non significa non essere delle buone forchette, anzi!

Mi piace mangiare, mi piace la colazione dolce, poi la pasta, la pizza, cose golose come il burro d’arachidi o le patatine fritte e siccome non sono più una ragazzina e un metabolismo veloce non l’ho avuto mai, sono costretta a sudare per almeno un’ora (meglio un’ora e mezza) ogni giorno.

Il mio primo amore è il cammino.

Camminare può sembrare la cosa più scontata del mondo, forse la meno sportiva ma se lo si fa per un’ora al giorno si ottengono benefici incredibili.

Il mio amore per il cammino mi ha portata fino a Santiago de Compostela nel 2008. 800 km fatti tutti a piedi da Saint Jean, attraverso i Pirenei, la Navarra, la Rjoca, Castiglia Leon e poi la Galizia. Partii da sola, un po’ spaventata ma piena di entusiasmo e oggi credo che  quella sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso nella mia vita!

Da un paio di anni corricchio un po’, una decina di chilometri in un’oretta scarsa… poca roba ma mi sento fiera come una maratoneta alla fine di ogni allenamento ed è quello il bello e forse è quella la cosa che ci fa meglio alla salute.

Ora vi lascio, vado in palestra.

Beh, normalmente ci vado 3 volte a settimana ma oggi è un sabato freddo e piovoso e tanto vale muoversi 🙂

 

Mare
April 26, 2013

Ieri ero al mare

mare

 

una giornata di fine aprile che sembrava una giornata di fine luglio. E tutto quel bel sole, quel rumore stupendo che sa fare il mare solo per invogliarti a perderti nei pensieri più lievi e poi dormire, tutto quello splendore l’ho trattenuto il più possibile.

 

Liberazioni, libere azioni
April 25, 2013

fragola

 

Buongiorno cari lettori!

Oggi è il 25 aprile, una data epica per L’Italia, ma è ormai una ricorrenza nella quale da sempre in TV e sui giornali tocca sentire e leggere i soliti botta e risposta tra nostalgici di fazioni contrapposte ed i neofiti che auspicano nuove rivoluzioni.

Nel nostro piccolo, che poi tanto piccolo non è, noi vegani sappiamo di essere artefici di una rivoluzione che parte dal personale e si riflette sulla società.

Siamo soldati di pace nella guerra quotidiana dei consumi e, a nostro modo, “liberiamo” gli altri (o ci proviamo) da tutte quelle idee preconfezionate con cui convivono da tutta la vita.

Non è detto che li convinciamo a diventare vegani ma se non altro mostriamo loro che è possibile, salutare e utile.

Questo è un periodo delicatissimo per il nostro Paese, ma lo è altrettanto per il resto del mondo, serve una svolta che rimetta al centro dell’attenzione il problema della sostenibilità ambientale, del consumo consapevole e del rispetto. Persone che si impegnano in questo senso, scegliendo cosa acquistare e cosa no ogni giorno, sono persone che fanno politica attivamente, consapevolmente o no.

E comunque oggi, come ogni anno, penso a ciò di cui vorrei liberarmi. Per quanto mi riguarda vorrei lasciare sulla strada qualche paura di troppo, liberarmi di qualche senso di colpa, sbarazzarmi, ogni tanto, dei miei freni inibitori.

Non chiederò a voi di cosa vogliate liberarvi a meno che non sentiate l’esigenza di parlarne spontaneamente… Ho imparato che non bisogna mai chiedere a nessuno di cosa voglia liberarsi, la risposta potrebbe essere “di te” 🙂

Jared Leto
April 24, 2013

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L’uomo che vedete nelle foto è famosissimo. Io non lo conoscevo ma è famosissimo.

Si chiama Jared Leto, è attore, regista, musicista polistrumentista, frontman dei “30 seconds to mars”.

E’ cresciuto in Luisiana, nato da una madre single che a 18 anni aveva già lui e suo fratello. Cresce povero, a 12 anni va a fare il cameriere ma se c’è una cosa che ho imparato di Jared Leto in questi due giorni in cui ho letto di lui è che è ambizioso e che crede molto in se stesso, così grazie a queste due caratteristiche realizza tutti i sogni che ha ed è uno che di sogni ne ha tanti.

Ora vengo al motivo per cui ne scrivo.

Incuriosita dalle dichiarazioni che ha rilasciato in diverse interviste sono andata a leggere qualcosa in più su di lui su wikipedia e la prima cosa che mi ha colpita è stata l’anno di nascita. Jared Leto è del 1971.

42 anni e sembra un venticinquenne.

Mi sono detta, stai a vedere che è vegano.

Lo è.

Oltre che testimonial per Hugo Boss, Jared Leto è testimonial – evidentemente – di uno dei motivi per cui è bene diventare vegani!

Una delle frasi che gli ho sentito dire è: “il ponte tra i sogni e la realtà è il lavoro”. Uomo bello,poliedrico, saggio e consapevole. CI PIACE!

no make-up
April 24, 2013

profilo

E’ un periodo di grande confusione. informazioni di ogni tipo viaggiano in tempo reale. Viaggiano ad un tempo ancora più veloce di quello che ci vuole ad assimilarle, anzi, ancor prima che le cose accadano c’è chi le prevede, le anticipa, le analizza. Resta in me la certezza di non sapere, di non capire. Lo sconforto di aver smarrito qualsiasi accenno di identità ideologica, di non appartenere a nessuna comunità, di non essere che una foglia al vento. La sensazione di camminare per una strada che sembra deserta in cui si vedono, dietro i vetri delle finestre chiuse, volti scrutatori pieni di biasimo. Io provo un senso di solitudine quasi perenne, che alimento nei modi più disparati perché la solitudine sa essere un’ottima compagna. Mi consola leggere delle belle storie, contemplare il linguaggio delle opere d’arte, imparare cose nuove, catturare momenti e forme nelle foto, esercitare il corpo, interrogarmi sulla vera essenza delle cose e dei rapporti umani e qualche volta rispondermi. Rimpiango una vita che non mi è mai stato dato di avere ma che immagino in atto in un universo parallelo in cui non cammino mai per una strada deserta e nessuno mi guarda da dietro le imposte chiuse scuotendo la testa. Scatto foto in continuazione: cancelli, staccionate, palazzi, scale e persone sconosciute, di nascosto. Poi mi siedo in un angolo (credo che la natura abbia creato gli angoli solo per me) e le scorro tutte, riguardo le crepe nei muri e nelle facce che ho scovato per la strada cercando qualcosa che mi parli di me, che mi riveli qualcosa che non so ma che mi faccia stare bene. E questo è quanto. E per tutte le domande che ti fai, le risposte dovrai trovarle sempre e solo tu.

ringiovanire
April 12, 2013

ponte

Blog, è con fierezza e (quasi) con commozione che posto questa foto.

Ieri, per la prima volta dopo più di 20 anni, ho rifatto il ponte e, a giudicare dalla foto, mi è venuto anche bene.

Mi ero allenata un po’, avevo fatto qualche esercizio per sgranchirmi, ieri non lavoravo e così avevo ceduto alla pigrizia. Ero andata in giardino a prendere un po’ di sole e all’improvviso ho pensato: “io ci provo”.

Mi sono messa a terra e ho tentato di realizzare la posizione del ponte; bene le gambe, il sedere, la schiena, ma le braccia non mi sollevavano.

E’ passato qualche secondo di sconforto e poi ho pensato “che cavolo, su!!” e mi sono sollevata all’improvviso.

“Che cavolo, su!!!” non mi pare esattamente una esclamazione yogica ma sicuramente al mio corpo deve essere suonato come un richiamo profondo.

A questo ponte ne sono seguiti molti altri ieri… e lo ammetto, è stato come tornare indietro nel tempo.

Da ragazzina mi veniva naturale mettermi in certe posizioni, ora quando lo faccio, il mio corpo mi manda segnali precisi, sento il lavoro di ogni singolo muscolo, lo sforzo del respiro e dell’equilibrio… tutto questo è affascinante.

Ammiro chi negli anni ha saputo mantenere intatte tutte le proprie capacità fisiche, ma allo stesso tempo sono felice della sensazione che posso provare in questi giorni in cui sto riscoprendo, piano piano, qualità che avevo perduto. E’ come tornare indietro nel tempo… almeno per qualcosa, questo ci è concesso!

Ho una amica che è vegana, lei il pesce lo mangia. ….
April 9, 2013

considering

 

“ho una amica che è vegana. Lei il pesce lo mangia” ……..

(frase estrapolata da una conversazione avuta ieri sera a cena)

Considerazioni:

Considerazione n.1: hahahahahahaha 🙂

Vegano o lo sei o nn lo sei. Se lo sei non mangi carne, nemmeno quella di pesce. E questo è quanto.

Non so per quale motivo una persona possa ambire a definizioni che non le corrispondono.

Vegan, poi, non è un aggettivo qualificativo… magari lo diventasse!

Darei un occhio (si fa per dire) per non dovermi definire in qualche modo, in qualsiasi modo. Non mangio questo e quello, non compro quella marca, non vesto così. “sono vegan” è più comodo, più veloce, più immediato se i tuoi interlocutori sanno di cosa stai parlando ma è anche imbarazzante andare in giro con questo enorme hashtag sulla fronte.

Sarà per questo che in America qualcuno comincia a ribellarsi alla definizione di “vegan” e si definisce come uno che segue una dieta a base completamente vegetale?

In realtà essere “vegan” significa qualcosa in più: vegan non è solo ciò che mangi ma anche come vivi, quello che ti metti addosso, vegan è la tua dieta ma anche la tua etica.

Come ho già detto molte volte, apprezzo chi ci prova e capisco chi non riesce, ma se non riesci ad essere vegan non definirti tale, provaci ancora un  po’ oppure definisciti semplicemente simpatizzante. E’ meritevole chiunque si sforzi ad eliminare i derivati animali dalla sua dieta, è apprezzabile che le ragazze (motivate anche dalla differenza di prezzo) comincino a non volere più giubbini e scarpe di vera pelle ma si orientino sulla ecopelle, è bello che la gente compri gelati alla soia per combattere il colesterolo ma, va ribadito, vegan è una definizione che si attribuisce ad un pacchetto completo.

Non è un discorso settario, è una questione di dati di fatto; è come avere gli occhi azzurri oppure no.

C’è già tanta confusione e disinformazione in giro, non ce ne serve altra…